Il Decreto in esame disciplina il passaggio dall’attuale meccanismo di finanza derivata ad un nuovo modello di autonomia finanziaria dei Comuni, prevedendo, in estrema sintesi:
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la compartecipazione al gettito di alcuni tributi erariali;
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il nuovo regime della cedolare secca sugli affitti di immobili abitativi delle persone fisiche;
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l’istituzione dell’imposta di soggiorno;
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la revisione della disciplina dell’addizionale comunale alle imposte sui redditi e dell’imposta di scopo;
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l’istituzione dell’imposta municipale propria e secondaria (IMU);
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la previsione di un vincolo di invarianza della pressione fiscale e l’istituzione di un fondo perequativo per il finanziamento delle funzioni svolte da Comuni e Province.