Con sentenza del 26 settembre 2019, causa C-63/18, la Corte di Giustizia europea ha rilevato la contrarietà della normativa italiana che limita il ricorso al subappalto rispetto ai principi del diritto europeo. La pronuncia apre pertanto alla possibilità di procedere ad affidamenti in subappalto anche per percentuali superiori a quelle attualmente previste dal Codice dei Contratti Pubblici della normativa nazionale.
In particolare, laddove il bando di gara non giustificasse – con riferimento a dettagliate e concrete esigenze di contrasto alla criminalità organizzata nell’ambito dell’appalto in questione, dipendenti dal caso specifico e dal settore economico interessato – la limitazione per i partecipanti al ricorso al subappalto, l’esclusione del concorrente per mera violazione dei limiti previsti dall’art. 105, comma 2 del D. Lgs. n. 50/2016 sarebbe illegittima e, pertanto, il Giudice chiamato a pronunciarsi dovrebbe disapplicarla per contrasto con la normativa comunitaria.
In allegato una nota integrale sul tema redatta dall’avvocato Nicola Soave, professionista di Cortellazzo&Soatto.