Introduzione. La relazione del professionista nel contesto del nuovo concordato preventivo
A prescindere da qualsiasi commento sulla riuscita generale di tale opera rinnovatrice[1], sembra di poter affermare che l’intervento del legislatore sia ispirato dalla volontà di riformare le procedure concorsuali, seguendo due direttrici fondamentali[2]:
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[1] Per un ampio commento cfr. LO CASCIO GIOVANNI, La nuova legge fallimentare: dal progetto di legge delega alla miniriforma per decreto legge, in Il Fall. 4/2005, 361 ss.; FORTUNATO SABINO, L’incerta riforma del diritto fallimentare, in Corr. Giur. 5/2005, 597 ss.; PANZANI LUCIANO, Il D.L. 35/2005, La legge 14 maggio 2005, n. 80 e la riforma della legge fallimentare, maggio 2005, consultabile su www.ipsoa.it/fallimento; CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI, COMMISSIONE PROCEDURE CONCORSUALI – GRUPPO DI LAVORO DECRETI COMPETITIVITÀ, Osservazioni sullo schema di decreto legislativo recante la riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali, suppl. al Giorn. Dott. Comm. 12-2005; SERAO FRANCESCO, Aspetti ed obiettivi della riforma, atti del Convegno tenutosi in Roma in data 5 maggio 2005 intitolato Crisi dell’impresa e riforma delle procedure concorsuali, consultabile su www.cndc.it; PLENTEDA DONATO, La legge delega per la riforma delle procedure concorsuali: principi e criteri direttivi, in Il Fall. 8/2005, 966 ss..
[2] Cfr. sul punto la relazione allo schema di D.Lgs. citato, consultabile su www.ipsoa.it/fallimento.
a cura di:
dott. Lucio Antonello, dott. Gianfranco Peracin
pubblicato su:
Il Commercialista Veneto, n. 170 - marzo/aprile 2006